giovedì 29 novembre 2012

Armonia in Natura

La natura, con i suoi colori verdeggianti, le varietà multicolori delle piante, la rigogliosità delle semine e dei trapianti, sfoggia la sua bellezza, così da attrarre lo sguardo, in modo da rimanere estasiati e meravigliati.

I prodotti della terra, ovvero le piante che si seminano nell’orto che crescono e danno i loro frutti, sono simili a noi, che stiamo bene insieme ad alcune persone e ad altre invece no, anche nell’agricoltura, ci sono alcune piante che stanno bene con altre e delle piante che non si possono associare.
 L’agricoltura sinergica è un metodo di coltivazione elaborato a partire dagli anni ’80 dall’agricoltrice spagnola Emilia Hazelip, adattando al clima mediterraneo i principi dell’agricoltura naturale scoperti dall’agronomo giapponese Masanobu Fukuoka.
L’agricoltrice Emilia Hazelip ha definito l’agricoltura sinergica come “un metodo di coltivazione che impiega la fertilità naturale del suolo. Ciò significa che il suolo mantiene la sua fertilità se un certo numero di piante vengono piantate, usando la pacciamatura per “imitare” lo strato di foglie e compost, che si forma in natura. Non c’è bisogno di uitilizzare alcun tipo di fertilizzanti naturali, poiché il suolo, se trattato correttamente, si comporterà come il suolo “incolto”.

La prima fase di realizzazione dell’orto sinergico consiste nella preparazione del terreno (o bancali).
La formazione dei bancali, consiste, nel lavorare il terreno scavato in loco. Questi, aiutano ad aerare il suolo compattato. Se si vuole utilizzare la fertilità spontanea del suolo è indispensabile non compattarlo.
La lavorazione a mano con vanghe e badili, è quella più appropiata, ed è comunque indispensabile per la rifinitura. Per sagomare lo strato superficiale, costituito da terra ( il più possibile fine), è oppurtuno usare un rastrello. Per muovere più facilmente la terra dei passaggi, è consigliabile effettuare un’aratura.
Successivamente si passa all’irrigazione, con il sistema goccia a goccia usando tubi di polietilene, nei quali si fanno buchi, dove vengono inseriti appositi gocciolatori che garantiscono una distribuzione dell’acqua più uniforme.Questo metodo consente di risparmiare acqua ed evitare i problemi conseguenti alla bagnatura della parte aerea delle piante.
Uno degli elementi fondamentali dell’orto sinergico è quello della pacciamatura. Quest’ultima sarebbe un composto di foglie e di erbe che copre il terreno allo stato naturale ed ha la funzione di proteggere il suolo dal compattamento e dallo sgretolamento per opera della pioggia, del vento e del sole. Inoltre, riduce l’umidità, e permette di risparmiare acqua. In seguito, facilita la colonizzazione di lombrichi, della microfauna e di microrganismi, nello strato superficiale del terreno. Poi, protegge dal gelo, le poche specie di verdure. Infine, controlla la diffusione di specie nocive.
La pacciamatura deve essere biodegradabile, poiché degradandosi si trasforma in compost ( o humus). La cellulosa della paglia è utile, poiché permette lo sviluppo di miceli e di batteri benefici per la coltivazione delle verdure. Anche I passaggi vanno coperti con la pacciamatura per evitare ai bancali di perdere umidità dalle sponde.
I tutori permanenti sono costituiti da tondini di ferro ritorto (da edilizia) del diametro di 10-12 millimetri e lunghi 6 metri.Questi si installano quando è terminata la preparazione dei bancali e dell’impianto di irrigazione, prima di iniziare la coltivazione, conficcando i tondini nel terreno ai lati dei bancali in modo da formare degli archi.
Nell’orto sinergico è importante programmare bene semine e trapianti, per assicurare una copertura costante dei bancali, in ogni periodo dell’anno, con piante per l’alimentazione, aromatiche, ornamentali e officinali.

E’ consigliabile e divertente progettare l’orto, ogni anno, facendo un grande disegno, che lo rappresenti con le semine e i trapianti, tenendo conto delle consociazioni, delle proprie necessità e preferenze, dell’esposizione, etc. I tempi di semina e i trapianti delle varie piante, vanno in base ai clicli lunari.
Oltre alla successione delle piante, ha un’influenza notevole la loro vicinanza. Sembra che ciò succeda per mezzo di sostanze secrete dalle loro radici o di sostanze odorose.

Vangare, ovvero, lavorare il terreno, può diventare un’attività che ci aiuta a socializzare, e quindi a stare insieme.
Inoltre, è bello creare un orto e coltivarlo.
Tutto ciò ci dà delle soddisfazioni e ci aiuta a stare meglio psicologicamente.
Poi si bagna il terreno per arrivare alla crescita dei germogli e per avere dei frutti.
Avere un contatto con la terra, vuol dire imparare a coltivare noi stessi e gli altri.
La terra, inoltre, offre all’uomo i suoi prodotti, anche perché il contadino sa trarre sempre di più con sapienza e mezzi tecnici il meglio dalla terra.
Elena Giani- Redazione “Noi e gli altri in movimento”

martedì 27 novembre 2012

Ortoterapia ...


Tutte le persone che hanno un orto sono privilegiate e forse non sanno di esserlo o non se ne rendono conto.
L'importanza che le piante hanno sul benessere delle persone non ha confini...

La terapia ORTICULTURALE o ORTOGIARDINOTERAPIA o HORTICULTURAL TERAPY viene definita una disciplina medica che usa le piante e l'attività del giardinaggio come mezzo professionale in programmi di terapia e di riabilitazione.  

Non è solo una moda del momento, ma è una vera e propria cura che rimette in sesto giovani ed anziani, sia fisicamente che psicologicamente.
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Possiamo dire che svolga molte funzioni:

ASPETTO COMPORTAMENTALE
Il contatto diretto con la natura riduce lo stress, i comportamenti agressivi e la fatica mentale ed aiuta a combattere tensioni, disagio, depressione e ansia.

La luce verde riflessa dalle piante è un potente tranquillante e la possibilita di lasciare liberi i pensieri di fluire induce una calma e una quiete interiore molto profonda.

ASPETTO COGNITIVO
Seminare, veder crescere le proprie piante, darle l'acqua e aiutarle a fiorire  aumenta l'auto-stima, stimola l'iniziativa, abitua anche a prendere  decisioni, riequilibra il concetto di sequenza temporale e ci avvicina ai ritmi della natura.

ASPETTO FISICO
È una forma di attività fisica dolce che comporta il movimento delle due mani, stimola le capacità olfattive, uditive, gustative, visive e tattili.  Risveglia il senso di meraviglia, di sorpresa e di gioia.

Avere un orto è davvero un gran privilegio perché, prima di tutto, ci fa sentire bene e, poi, ci fa mangiare meglio. Serve a farci  sentire in armonia con noi stessi e con il mondo che ci circonda.

Ogni volta che entriamo in un orto, in un giardino, in un bosco ci dimentichiamo dei problemi della giornata.
Il contatto con la terra scarica le nostre tensioni, ci rende partecipi ogni giorno di questo incredibile miracolo.

Un seme che germoglia, la crescita di una pianta e la magia dei frutti che maturano, gratitudine per la vita, miracolo che si rinnova ogni istante davanti ai nostri occhi!
         
Un altro privilegio è quello di poter decidere il momento di raccogliere le verdure, proprio come piacciono a noi, portarle in cucina e mangiarle in poche ore  e quindi di poter approfittare di tutti gli enzimi, delle vitamine e dei sali minerali al massimo della loro integrità e potenza.




lunedì 26 novembre 2012

Orto sinergico: preparazione

Dopo la progettazione e aver conosciuto meglio cosa è l'agricoltura sinergica ...
 eccoci all'opera:

Preparazione dei bancali: aiole rialzate.
 
Irrigazione a goccia
e tutori permanenti (tondini di ferro per far arrampicare le piante o fissarle al sostegno)
Distribuzione di terriccio biologico per aiutare la fertilità visto che il nostro terreno è molto sabbioso e aspettare la naturale preparazione e strutturazione del terreno-suolo sarebbe troppo lunga quindi ci aiutiamo con un pò di sostanza organica.
Pacciamatura con paglia. Servirà a mantenere e regolare l'umidità, la temperatura e le pianti infestanti (cioè le erbaccie anche se alcune abbiamo cominciato a riconoscerle essendo erbe spontanee eduli cioè commestibili che si potrebbero raccogliere e cucinare come si faceva un tempo)


Iniziamo a coltivare: trapianti e semine cercando di utilizzare il calendario biodinamico.


A seconda della stagione: insalate, fragole, legumi vari, zucchine, melanzane, peperoni, cetrioli, pomodori con varietà locali (es pompodoro canestrino) cipolle porri finocchi  ecc... inoltre piante aromatiche e fiori (calendole, margheritone, tagetes, nasturzio ec..).
Inizio delle raccolte estive.


Orto Sinergico: progettazione

Progettazione dell'orto con metodo dell'agricoltura sinergica:


L'agricoltura sinergica è un metodo di coltivazione elaborato dall'agricoltrice spagnola Emilia Hazelip. Si basa sul principio, ampiamente dimostrato dai più aggiornati studi microbiologici, che, mentre la terra fa crescere le piante, le piante creano suolo fertile attraverso i propri "essudati radicali", i residui organici che lasciano, e la loro attività chimica, insieme a microrganismi, batteri, funghi e lombrichi.


1)       Nessuna lavorazione del suolo
Assenza d'aratura, zappatura o di qualsiasi altro tipo di disturbo del suolo in modo da poter lasciare il naturale decorso per processo di formazione del nuovo suolo con una struttura inalterata inoltre si evita perdita di CO2.
Il suolo si mantiene, si lavora e si struttura da solo proprio come in natura ad esempio in un sottobosco!
Inoltre con l’aiuto di lombrichi, dell’attività dei microorganismi e degli insetti e non ultima la penetrazione delle radici nel terreno il terreno acquista fertilità e si crea la struttura tessutale migliore.

2)       Non compattare il suolo
Fukuoka fa notare che in natura le piante vivono e crescono insieme, le radici delle erbe penetrano a fondo nel terreno smuovendolo e facendo entrare aria. Quando le erbe concludono il loro ciclo vitale, forniscono l'humus che permette ai microrganismi della biosfera di svilupparsi arricchendo e fertilizzando il terreno; e il tutto avviene da sé senza interventi dell’uomo (agricoltura del non fare)

3)       Nessuna concimazione chimica
La fertilizzazione avviene in modo continuo nel suolo tramite una copertura organica permanente detta pacciamatura: materiale di recupero o di riciclo paglia, rametti, carta non tossica, foglie morte. Così il terreno inerbito e/o pacciamato:
      Trattiene acqua e sostanze nel terreno
      Regola propagazione erbe spontanee
      Regola l’umidità e la temperatura
      Non dilava mantenendo fertilità e protezione da piogge battenti

4)       Coltivare “biodiversità”
Piantare e seminare insieme almeno tre specie (famiglie) diverse di piante. (Vengono consigliate leguminose e liliacee). Coltivazione di specie annuali in associazione a colture complementari, con l'integrazione d'alberi azoto-fissatori.
Cosa si coltiva? BIODIVERSITA’
  • Ortaggi: radici foglie frutti semi fiori
  • Fiori, Aromatiche, Arbusti e Alberi
  • Erbe spontanee e officinali
Coltiviamo varietà nelle famiglie così avremo protezione ed ombra, le piante si aiutano e creano le loro sinergie come accade negli esempi delle consociazioni; inoltre aumenterà l’impollinazione grazie a più richiami visivi e olfattivi dei fiori. Ed infine molte sostanze diverse si fisseranno nel terreno e  le piante potranno usufruire in modo differenziato delle risorse anche grazie all’accortezza di tenere:
  • Profondità differenziate
  • Disparità di dimensioni e crescita.

Cosa cambia … I prodotti ottenuti con questa pratica hanno una diversa qualità, un diverso sapore, una diversa energia e una maggiore resistenza agli agenti che portano malattie.


Giardino dei semplici: primo progetto 2008-2009

Dopo un corso formativo sulla conoscenza delle erbe aromatiche i ragazzi hanno iniziato la progettazione di un giardino di erbe aromatiche presso l'azienda agricola Colline Verdi.

E' nato così il nostro primo progetto: il Giardino dei semplici.

Ogni ragazzo ha scelto una pianta da accudire e  ne è diventato il custode, prendendosi cura della sua coltivazione; inanzi tutto si è imparanto le singole esigenze delle varie piante (esposizione, acqua, usi e proprietà) ed inoltre ciascuno di loro ha pensato come fare la propria aiola, cioè ha potuto scegliere la forma che più lo rappresentava nel giardino diventando così più coinvolto nella gestione e compiendo le proprie scelte a seconda del proprio carattere e personalità.
Le piante aromatiche scelte sono: salvia, rosmarino, timo, lavanda, origano, rosa canina, menta e basilico (nel tempo le piante sono aumentate con erba cipollina, melissa,maggiorana)

E' stato individuato lo spazio idoneo nell'azienda: la tipologia di terreno (nel caso fortemente sabbioso) è adatto proprio alle aromatiche tanto che spontaneamente crescono nell'area circostante (salvia, niepitella e altre aromatiche spontanee).
Abbiamo delimitato il perimeto, visto la migliore esposizione (Nord-Sud) e cominciato a posizionoare le piantine nelle aiuole destinate all'impianto.

Sono state coltivate, annaffiate, tutelate e viste durante le varie fasi di crescita. Ciascuno ha scelto le mansioni che più si addicevano e insieme comunque si manteneva uno stretto legame con l'accudimento della pianta scelta da custodire.
 

 Abbiamo cominciato a raccogliere le foglie e i fiori nel momento giusto rispettando il tempo balsamico (quando ci sono più principi attivi); infine sono state utilizzate le piante raccolte per la produzione del sale aromatico fatto casalingo per produrre un pensiero ad amici e parenti.